La polemica scaturita dalla legge, già approvata alla Camera e ora in discussione al Senato, per cui tutti gli esercizi commerciali italiani – e-commerce compresi – dovranno osservare la chiusura obbligatoria in alcune date di festività, è stata messa in evidenza da molti siti web.

L’anomalia sarà molto probabilmente corretta in commissione parlamentare, ma la notizia fornisce una buona occasione per riflettere sull’attuale processo che ogni disegno di legge deve seguire in Italia prima di entrare in vigore: ogni volta che una legge viene approvata alla Camera dei deputati ma poi modificata in qualche modo al Senato deve tornare alla Camera per una nuova votazione, e così all’infinito, fino a quando entrambe le camere concordano sul fatto che la legge sia “perfetta” (per i più curiosi: Procedimento legislativo su Wikipedia).

Questo spiega la ragione per cui le leggi italiane richiedono così tanto tempo per essere approvate in via definitiva, e come una sola camera con poteri legislativi potrebbe accelerare questo processo. D’altra parte, la presenza di un controllo reciproco tra due istituzioni dovrebbe assicurare una minore possibilità di errore, ma nel caso specifico di questa legge tutto fa pensare che sia semplicemente la lentezza generale del procedimento a fornire ai giornalisti ed ai blogger il tempo di… accorgersi di norme demenziali prima che le stesse entrino in vigore.

Peccato che non sia andata così per la cookie law, che tanti disagi sta causando a chi sul web ci lavora, e chi semplicemente ci naviga.

 

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