In tempo di filtri IP che limitano la possibilità di navigazione (fortunatamente per il momento solo verso i casino online…), di preoccupanti annunci riguardo progetti come Palladium e di altri attentati alla privacy e alla libertà di espressione e di stampa in rete, tornano di grande interesse progetti come Freenet.
Nata nel 1999 da un’idea del giovane irlandese Ian Clarke, oggi coordinatore del progetto, Freenet vuole essere un network parallelo a Internet, che usa la sue stesse infrastrutture ma con un funzionamento completamente diverso, molto simile a quello del Peer to Peer.
Freenet è senza server, o meglio: ogni computer ad essa collegato è contemporanemente client e server, in una struttura completamente distribuita, senza nodi più importanti di altri.
La forza del sistema è l’impossibilità di distruggerlo, in quanto ogni “sito” di Freenet è presente su ogni computer (o meglio, su moltissimi computer) ad essa collegati, iniziando a diffondersi subito dopo la sua immissione in rete da parte dell’autore iniziale.
Il suo punto debole, per ovvi motivi, è la sua lentezza e la difficoltà della diffusione degli stessi contenuti in forma aggiornata, che teoricamente dovrebbero venire copiati su ogni computer del network per essere subito disponibili.
Sulla stessa “filosofia” di funzionamento si basa il progetto tutto italiano “Keyforum“, che ha dato alla luce dei “forum distribuiti” teoricamente inattaccabili.
Ad ogni modo, Freenet rappresenta l’esempio più avanzato e famoso di contenuto distribuito e di libertà sulla rete; l’accesso è facile con qualsiasi PC connesso a Internet, scaricando il software per la connessione dal sito ufficiale.
http://freenet.sourceforge.net