Si è appena concluso “UX Genova 2016“, il primo convegno a Genova completamente dedicato allArchitettura dellInformazione ed alla User Experience Design.
Raneri Web era presente con una squadra al 100% femminile, composta dalla nostra Eugénie Munter (@EugenieMunter) e le nostre amiche Federica e Lorena, dal team BitBull.
Gli speech del convegno sono stati condotti da Chiara Danese (Shake My Brand), Francesco Casale (Intesys), Marco Bertoni (Fullsix), Francesco Acerbi (Kina) e Niew Design.
Eugénie è tornata con un report sui punti fondamentali trattati durante l’evento, che siamo felici di presentarvi in esclusiva per il nostro blog.
Gli interventi della mattinata hanno introdotto e spiegato alcuni elementi fondamentali sull’Architettura dell’informazione e la User Experience. Nomi come James Garret o Luca Rosati sono stati indicati come consigli di lettura per comprendere meglio questo ambiente.
Con diversi esempi è stato dimostrato che la User Experience e l’Architettura dell’informazione non riguarda solo il mondo del web ma anche molte realtà aziendali. L’esempio citato in particolare riguardava le grandi industrie e l’uso delle console che vengono sfruttate per gestire le diverse apparecchiature: occupano spesso molto spazio e presentano un’interfaccia grafica decisamente arcaica.
L’azienda Niew Design ha presentato i diversi processi da seguire per aiutare gli operatori che utilizzano questi computer, insieme a migliaia di strumenti analogici. L’obiettivo in questo caso è il miglioramento dell’interfaccia software in modo da poter anche accorpare gli strumenti analogici ed incorporarli, riducendo lo spazio occupato da questi apparecchi, potendo quindi ridurre anche il numero di operatori che si occupano ogni giorno di seguire i processi meccanici.
La User Experience e l’Architettura dell’informazione non potevano essere trattati senza parlare di Personas.
Personas è un termine di cui avevo sentito parlare ma con il quale non avevo ancora avuto a che fare: ho trovato l’argomento molto interessante. E’ stato introdotto parlando di alcuni concetti espressi da Bryan Kramer: oggi non è più utile parlare di B2B o B2C, bensì di H2H (Human to Human). Questa introduzione ci aiuta a capire l’obiettivo di questo metodo: umanizzare maggiormente gli obiettivi. Scegliere con chi parlare e capire le esigenze, effettuando anche una ricerca quantitativa e qualitativa.
Le Personas non sono un sostituto dell’utente finale ma guidano il progetto verso la giusta direzione.
Nel pomeriggio un esperto di Google Design Sprint ha presentato le diverse fasi da rispettare per creare un buon progetto fornendo una buona esperienza d’uso.
Fase 1 Understand – comprendere i bisogni.
Fase 2 Diverge generare e esplorare quante più idee possibili. Fare ragionare il cliente. Dare priorità.
Fase 3 Decide revisione delle idee.
Fase 4 Prototype testare le idee.
Fase 5 Testing capire se l’idea è buona.
Si è concluso con la presentazione della gestione di un progetto di una grande multinazionale, con la dimostrazione dell’importanza di capire le problematiche con la persona giusta. Infine ci sono stati presentati dei consigli su cosa usare e cosa evitare in modo da dare luce ad una buona esperienza per l’utente finale.